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Malnutrizione negli ospedali: da Adi proposte al Ministro

Sanità pubblica Redazione DottNet | 25/10/2019 19:02

Occorre un test di screening per capire le condizioni del paziente ed agire tempestivamente senza perdere tempo, per evitare che si comprometta la guarigione e si allunghi la degenza

Può allungare la degenza in ospedale e compromettere il decorso della patologia diventando a vera e propria 'malattia nella malattia'. E' la malnutrizione calorico proteica, un problema che secondo l' Adi, l' Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, colpisce in media il 31% degli italiani ricoverati in ospedale. L' Adi lancia dal XVIII Corso nazionale 'Nutrizione dalle evidenze alla realtà', che si chiude domani a Roma, una proposta indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza. "Occorre prendersi cura dei pazienti anche sotto questo aspetto - afferma all' Adnkronos Salute Giuseppe Malfi, presidente Adi - iniziando dal momento del ricovero: ad esempio facendo fare agli specialisti un test di screening per capire le condizioni del paziente ed agire tempestivamente senza perdere tempo, per evitare che si comprometta la guarigione e si allunghi la degenza".

La malnutrizione calorico proteica (Mcp) è una condizione che caratterizza moltissime malattie acute, croniche, oncologiche e che rappresenta una costante in tutti i casi di immobilità o allettamento del paziente. Anche durante un breve ricovero la perdita di peso e massa muscolare ha conseguenze metaboliche rilevanti e drammatiche, se non trattate. E' possibile che ci sia una sottovalutazione del problema da parte dei medici? "Come Adi ci stiamo sforzando e lo facciamo da tempo nel sensibilizzare i colleghi. Quindi dire che sono completamente all' oscuro del problema della malnutrizione non è vero - risponde Malfi - Diciamo che ci sono delle ampie aree di professionisti che sottovalutano questo aspetto e soprattutto la presenza di noi specialisti".

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"Molti pazienti cronici necessitato poi di proseguire a casa propria con la nutrizione artificiale perché hanno problemi di assunzione del cibo. Ecco però che possono avere difficoltà organizzative e assistenziali. Per dare una risposta a questa necessità - ricorda Malfi - abbiamo proposto in questo corso una tavola rotonda, 'Nutrizione artificiale dall' ospedale al territorio. Realtà regionali a confronto', con i nostri presidenti regionali e due referenti delle associazione dei pazienti Margherita Gregori (Un filo per la vita Onlus) e Alessandra Rivella (Associazione Anna) con l' obiettivo di far emergere i bisogni e le risposte". Tra gli approfondimenti del XVIII Corso nazionale 'Nutrizione dalle evidenze alla realtà' anche il tema dell' obesità. "L' obesità oggi in Italia ancora non è riconosciuta come malattia. Bisogna quindi battere su questo punto per poterla trattare al meglio.

Ma non solo, occorre anche lavorare di più sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sulle varie indicazioni per il suo trattamento", ricorda Carmela Bagnato, segretario nazionale Adi. Su quanto gli italiani siano sensibili all' importanza di una corretta alimentazione per mantenersi in salute, Bagnato evidenzia che i concittadini: "Si rendono conto di questo aspetto, ma sul web e sui social girano troppe informazione sbagliate soprattutto sulle intolleranze ed è necessario fare chiarezza basandosi però sulle evidenze scientifiche - conclude - ecco perché in questo corso abbiamo deciso di realizzare un focus sulle intolleranze, sulle malattie glutino-correlate e sulle allergie alimentari. C' è ancora molta confusione, ma gli specialisti possono dare le giuste informazioni".

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